Argomento:

Domani, venerdì 10 dicembre, da piazza del Gesù a Napoli

“Sfileremo in silenzio vestiti di un lenzuolo bianco

per protesta contro la strage del Diritto e della Costituzione

che nega ai cittadini campani il diritto alla salute”

 

Benevento -

Il diritto a un ambiente  non avvelenato dai rifiuti e il diritto a una sanità pubblica efficiente sono condizioni irrinunciabili per garantire il diritto alla salute.  Ma ottenere questi servizi in Campania sembra un sogno. Perché - come rivelano le indagini della magistratura - “rifiuti” e “sanità” sono i due settori dove si accentra il maggiore gettito di spesa pubblica con il minore controllo e dove, di conseguenza, gli interessi illeciti e le clientele politiche sono diventati macroscopici.

 

Interessi per lo più favoriti dalle gestioni commissariali che, consentendo di agire in deroga alla legge, hanno spesso utilizzato le procedure “straordinarie” in maniera illegittima, antidemocratica, poco trasparente. Risultato: spalancando la porta alla deregulation e all’arbitrio più totali, i governi nazionale e locale hanno consentito che in Campania venissero calpestati i diritti fondamentali dei cittadini. Primo fra tutti quello alla salute come dimostra il disastro sanitario e ambientale sotto gli occhi di tutti.      

 

Ecco perché cittadini provenienti da tutta la Campania hanno deciso di scendere in campo in prima persona  e domani, partendo alle 10,00 da piazza del Gesù, sfileranno in silenzio  fino al palazzo della Regione indossando lenzuoli bianchi:

 

- come fantasmi che hanno perso il diritto di far sentire la propria voce;

- come fantasmi che hanno perso l’identità e i diritti garantiti agli altri italiani.   

- come malati che – pur pagando più degli altri in Italia - hanno perso il diritto di essere assistiti

 

In particolare, i cittadini, le associazioni, i sindacati e tutti coloro che si stanno  arruolando nelle fila del “Comitato per il diritto alla salute  in Campania” e che domani scenderanno per la prima volta in piazza, sono convinti che :

 

-         non sia più possibile delegare a una classe politica inetta e corrotta il risanamento della sanità campana che proprio questa classe politica ha portato al disastro;

-         non sia possibile “risanare” e “riorganizzare” operando tagli che, anzichè intaccare gli sprechi e gli interessi dei privati, li favoriscono a danno della sanità pubblica;

-         sia possibile realizzare un “piano alternativo” attraverso una gestione “partecipata” del risanamento della sanità che vede protagonisti lavoratori e cittadini: sul modello dei 1800 casi già realizzati nel mondo - Italia compresa - di gestione partecipata della cosa pubblica, da sottoporre domani anche al “presidente-commissario” Caldoro. 

 

 

Firmato : Comitato per il diritto alla salute in Campania